Capita sempre più spesso, sia ai cuochi alle prime armi che ai veterani, di doversi trovare di fronte ad una scelta di rilievo per quanto riguarda la preparazione dei cibi; e non si tratta sempre di un’operazione facile, in quanto il mercato, sia online che più propriamente “fisico” è invaso da prodotti, nel nostro caso un buon tritatutto, in grado di presentare funzioni all’avanguardia tra cui i sistemi Triblade, materiali di qualità inox e una vasta scelta di accessori compresi nel prezzo. Tuttavia, per orientarsi meglio, è bene considerare alcuni parametri, primo dei quali è il tipo di uso di cui ne vogliamo fare, assieme alla possibilità di gestire o meno prodotti di una certa dimensione, oppure più compatti.
Scegliere il tritatutto: cosa sapere
La maggior parte dei tritatutto verte su prezzi che vanno dai trenta ai settanta/ottanta euro per i prodotti di fascia più elevata; considerandone la qualità delle lame ed il sistema di rotazione, e non ultimo il wattaggio del rotore del dispositivo. Generalmente, la potenza del dispositivo deve essere calibrata alla quantità di lavoro che vogliamo gestire, se il cibo dunque è ridotto in piccoli frammenti in partenza, oppure se ci apprestiamo a preparare qualcosa di più sostanzioso. In questo caso un valido tritatutto può arrivare ad una potenza di 500 Watt, anche se molti utenti non disdegnano la fascia 700/800 W.
Importante sapere quale tipo di alimenti ci accingeremo a preparare con il dispositivo che sceglieremo: se prevediamo di fare diffuse macinature, con noci, mandorle o caffè, sarà importante scegliere un multifunzione: Kenwood è di solito maestra nel proporre strumenti simili. Diversa opzione è invece quella fornita da un tritatutto in grado di preparare frullati, passati o liquidi in generale.
La capienza in questo caso va da un minimo di 0,5 Litri, per arrivare ad 1 ed oltre nel caso in cui ci si voglia impegnare con passate piuttosto abbondanti. In questo ultimo caso, avremo a disposizione la scelta ottimale per un range di cibi veramente ampio.